Bonus 50%
Tra gli interventi di ristrutturazione agevolabili delle misure contenute nel testo ufficiale della Legge di Bilancio 2018, in vigore dal 1° gennaio, rientra la sostituzione o l’installazione di una nuova porta blindata in casa. Quale detrazione fiscale è applicabile e per quale modello di sicurezza?
Chi ha diritto alla detrazione del 50% con il Bonus 2018 per le porte blindate? Dipende certo dal tipo di porta o di lavoro effettuato. La giusta interpretazione, visto che lo status del contribuente è parificato a chi svolge i lavori di ristrutturazione, è quella di poter godere anche del bonus mobili (incluso per trasporto e montaggio degli arredi).
Porte blindate: sostituzione della porta d’ingresso
Prorogato fino al 31 dicembre 2018, il bonus sicurezza copre tutti i lavori per prevenire e contrastare infrazioni che violano la proprietà. Tra gli interventi che hanno diritto alla detrazione del 50%, rientrano anche quelli finalizzati alla messa in sicurezza delle abitazioni e volti a prevenire il rischio di aggressioni, furti e reati che comportano la violazione di diritti giuridicamente protetti.
Si possono portare in detrazione Irpef al 50% usufruendo del bonus sicurezza appunto anche interventi di sostituzione di serramenti (oltre all’installazione di sistemi di sorveglianza o antifurto casa). Porte blindate o rinforzate quindi possono rientrare in questa detrazione per la sicurezza della casa.
In alternativa l’intervento per sostituzione del portoncino di entrata con una porta blindata potrebbe essere fatto rientrare, se ricorrono i requisiti, nel bonus per i lavori di risparmio energetico. Anche il bonus riqualificazione energetica 2018 è sceso in questi casi al 50% per cui a conti fatti per il contribuente non cambia molto chiedere l’uno o l’altro.
Vantaggi fiscali
Chi può avere le detrazioni?
Possono usufruire della detrazione Irpef 50 %:
* proprietari o nudi proprietari,
* titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie),
* locatari o comodatari,
* soci di cooperative divise e indivise,
* i soci delle società semplici,
* gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.
Le agevolazioni interessano, quindi, anche l’installazione o la sostituzione di porte blindate, qualunque sia la classe di sicurezza scelta. Sono 6 le classi di sicurezza, regolate dalla norma Uni En 1627. Per quanto riguarda i modelli di porte blindate che danno diritto alla detrazione Irpef invece possiamo distinguerle in quanto la classificazione avviene sulla base di test ai quali le porte blindate sono sottoposte, attraverso simulazioni, a prove di scasso con differenti strumenti e strategie.
Classi di sicurezza
Classe 1: resistenza a uno scassinatore che impiega solo forza fisica.
Classe 2: resistenza a uno scassinatore che utilizza attrezzi semplici.
Classe 3: resistenza a uno scassinatore che utilizza cacciaviti e piede di porco.
Classe 4: resistenza a uno scassinatore che utilizza in aggiunta seghe, martelli, accette, scalpelli e trapani portatili a batteria.
Classe 5: resistenza a uno scassinatore esperto che utilizza in aggiunta attrezzi elettrici, ad esempio trapani, seghe a sciabola, mole ad angolo con disco max. di 125mm di diametro;
Classe 6: resistenza a uno scassinatore che utilizza attrezzi elettrici ad alta potenza e mole ad angolo con un disco max. di 230 mm di diametro.
La classe 1, ovvero quella con un livello di sicurezza più basso, è resistente alla forza fisica utilizzata per tentare l’apertura della porta. La classe 2, resistente a tentativi di scasso con attrezzi, è sufficiente per mettere in sicurezza appartamenti all’interno di condomini. Le porte blindate con classi di sicurezza a partire dalla classe 3, sono indicate per villette e case unifamiliari che richiedono una maggiore protezione da malintenzionati. Le classi di sicurezza 5 e 6, vengono solitamente utilizzate per edifici come banche e gioiellerie ma, data la possibilità di usufruire del bonus, nulla vieta di spendere qualcosa in più ed acquistare una porta blindata appartenente a questa categoria.
Come funziona la detrazione per la sostituzione delle porte blindate?
La detrazione fiscale al 50%, con un tetto massimo detraibile di 96.000 €, è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Per usufruire della detrazione occorre indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali che identificano l’immobile.
E’ necessario che i pagamenti siano effettuati tramite bonifico bancario o postale in cui deve risultare la causale del versamento riferita alla norma (articolo 16 -bis del Dpr 917/1986), il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Le detrazioni 50% per le porte blindate, ovviamente, non sono cumulabili tra di loro.
Documenti da conservare
I contribuenti interessati devono conservare, oltre alla ricevuta del bonifico, le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori. Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti, infatti, dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi.
A chi rivolgersi
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